Totò e le mokò: l'orchestra
Sinossi:
Una serie di fraintendimenti porta Totò, direttore d'orchestra, a recarsi in Algeria, in cerca di fortuna. In realtà si trova a essere il capo di una banda di fuorilegge.
Sul regista:
L'arte fotografica ha visto numerosi innovatori e pionieri nel corso della sua storia, e tra questi spicca il nome di Carlo Ludovico Bragaglia. Nato il 4 settembre 1894 a Frosinone, Italia, Bragaglia è stato un fotografo visionario, regista e teorico dell'arte. La sua influenza nel campo dell'arte fotografica italiana è stata profonda, contribuendo alla fondazione del movimento futurista fotografico e sperimentando con tecniche innovative. Questo articolo esplorerà la vita e il lavoro di Carlo Ludovico Bragaglia, evidenziando il suo contributo all'evoluzione dell'arte fotografica nel XX secolo. Fin da giovane, Bragaglia dimostrò un interesse precoce per la fotografia. Crescendo in una famiglia di artisti, era circondato da una fervente creatività. Suo padre, Francesco, era un celebre scenografo teatrale, mentre suo fratello Anton Giulio Bragaglia divenne un noto regista teatrale e cinematografico. Questo ambiente artistico stimolante contribuì a forgiare la passione di Carlo Ludovico per l'arte e lo spettacolo.
Durante gli anni '20, Carlo Ludovico Bragaglia si unì al movimento futurista, un movimento artistico che abbracciava la modernità, la velocità e l'energia del nuovo secolo. La sua adesione al futurismo influenzò profondamente il suo approccio alla fotografia, spingendolo a sperimentare con nuove tecniche e concetti innovativi. Bragaglia credeva che la fotografia dovesse catturare non solo l'aspetto esteriore del soggetto, ma anche il suo movimento e la sua dinamicità intrinseca.
Carlo Ludovico Bragaglia è noto per aver sviluppato la teoria dell'"immagine dinamica". Secondo Bragaglia, l'obiettivo principale della fotografia doveva essere quello di catturare l'essenza stessa del soggetto, andando oltre l'immagine statica. Egli sosteneva che attraverso l'utilizzo di tecniche come la sovrapposizione di immagini e la ripetizione di linee e forme, si potesse rendere visibile il movimento e l'energia che caratterizzano ogni oggetto o persona. Per mettere in pratica la sua teoria dell'immagine dinamica, Bragaglia sviluppò un processo fotografico chiamato "fotodinamica". Questa tecnica consisteva nell'immortalare un soggetto in movimento attraverso una serie di fotografie scattate in rapida successione.
Tot?, Gianna Maria Canale, Carla Cal?, Luigi Pavese
Carlo Ludovico Bragaglia