Milano rovente: villa di Salvatore
Salvatore Cangemi (Antonio
Sabàto) e Jasmina (Marissa Mell) sono
nel giardino della villa di Cangemi che si trova in Via Miralago a Peschiera del Garda (Verona). Il giardino si affaccia su un canale che si getta nel Lago di Garda. Guarda il film completo su www.thefilmclub.it
Sinossi:
Salvatore Cangemi, proprietario di una società di ortofrutta di giorno e magnaccia di notte, viene minacciato dall'apparizione di uno spietato gangster francese chiamato Le Capitaine che vuole unire il crimine organizzato a Milano per ottenere tutti i profitti. Totò non ha intenzione di far parte dell'organizzazione di Le Capitaine, e la loro rivalità causa una sanguinosa guerra tra bande.
Il regista:
Umberto Lenzi è stato un regista e sceneggiatore italiano, attivo nel mondo del cinema dal 1958 fino alla sua morte nel 2017. È considerato uno dei maestri del cinema di genere italiano, con una filmografia che spazia dal poliziesco all'horror, dal giallo all'avventura. Nato il 6 agosto 1931 a Massa Marittima, in Toscana, Lenzi si trasferì a Roma per studiare Giurisprudenza, ma la sua passione per il cinema lo portò presto a dedicarsi alla settima arte. Iniziò come assistente regista e sceneggiatore, lavorando con registi come Riccardo Freda e Vittorio Cottafavi. Negli anni '60, Lenzi si fece notare dirigendo diversi film polizieschi, diventando uno dei pionieri del genere. Opere come "La legge dei gangsters" (1969) e "Milano odia: la polizia non può sparare" (1974) riscossero successo sia in Italia che all'estero, contribuendo a definire gli stilemi del poliziottesco italiano. Nel corso della sua carriera, Lenzi si cimentò anche in altri generi cinematografici, come il giallo, con film come "Sette orchidee macchiate di rosso" (1972) e "Il gatto dagli occhi di giada" (1977), e l'horror, con opere come "Cannibal Ferox" (1981) e "Eaten Alive!" (1980). I suoi film horror sono spesso ricordati per la loro violenza e crudeltà, che ne fanno parte del sottogenere del cinema dei cannibali. Oltre al cinema di genere, Lenzi ha diretto anche film d'avventura come "Il tesoro di Rommel" (1975) e "Africa Express" (1976), che si ispiravano al successo dei film di Indiana Jones. Nonostante il suo lavoro sia spesso associato a una produzione di genere, Lenzi è stato elogiato per la sua maestria tecnica e la sua capacità di creare atmosfere intense e coinvolgenti. La sua versatilità come regista gli ha permesso di spaziare tra diversi generi e di lasciare un'impronta significativa nel cinema italiano. Umberto Lenzi ha contribuito in modo significativo alla storia del cinema italiano e ha influenzato numerosi registi successivi. Nonostante i suoi film siano stati spesso oggetto di dibattito per le loro tematiche controverse, Lenzi è ricordato come un regista che ha lasciato il segno nel panorama cinematografico italiano e internazionale.
Antonio Sabato, Philippe Leroy, Alessandro Sperli
Umberto Lenzi