Amore e Chiacchiere: il sindaco
Il palazzo municipale di Matorno, dove lavora il sindaco (Vittorio De Sica) è il Palazzo Comunale, situato in Piazza Matteotti 3, a Civita Castellana.
Guarda il film completo su www.thefilmclub.it
Sinossi:
Il ricco commendator Paseroni è proprietario di una magnifica villa che sorge su un'altura, in faccia al mare. Un cruccio lo angustia: un ospizio per anziani, situato proprio sotto la villa, dovrebbe, dopo i bombardamenti della guerra, essere rimesso in sesto rovinando così la vista che si gode dalla sua abitazione. Naturalmente l'uomo farà di tutto per impedire tale "scempio" paesaggistico.
L'attrice protagonista Carla Gravina, nel 1958 vinse il premio come miglior attrice (Vela d'argento) al Locarno International Film Festival.
Regista:
Definito il “padre fondatore del moderno cinema italiano”, Alessandro Blasetti è considerato il massimo regista italiano del cinema di propaganda fascista. Scandagliando plurimi generi, dall'epopea storica alla commedia sentimentale, ne introduce di nuovi quali il fantasy, il film a episodi e il reportage-sexy. In Italia è il primo a sperimentare il sonoro e il colore, proponendo le prime nudità del cinema italiano. Dopo la laurea in legge inizia a dedicarsi all'attività di giornalista e critico letterario. A partire dal 1923 scrive per «L'Impero», fonda poi «Il mondo e lo schermo» (1926) e «Cinematografo» (1927). Proprio intorno a «Cinematografo» ruotano personalità interessate alla “rinascita” del cinema italiano, tra cui Anton Giulio Bragaglia e Massimo Bontempelli, che si concentrano su un'idea di cinema che spazia dall'ambito finanziario all'industriale, dal tecnico al politico, dal critico all'estetico e che vuole conciliare teoria e prassi. Nel 1928 fonda la cooperativa Augustus, producendo il suo film d'esordio, Sole, sul tema della bonifica agraria, che si rivela un insuccesso segnando la fine di questa esperienza produttiva indipendente. Intensa appare la sua collaborazione con Stefano Pittaluga, Ettore Petrolini ed Emilio Cecchi. Nel 1934, anno fatidico per il cinema italiano, Blasetti raggiunge l'apice del suo impegno politico e del suo coinvolgimento con il regime fascista con due celebrazioni della fascistizzazione dell'Italia: il film Vecchia guardia e lo spettacolo teatrale 18 BL. Il poco successo induce l'autore ad allontanarsi lentamente dai grandi temi sociali, ridimensionando la valenza politica nella sua produzione. Negli anni Cinquanta si cimenta nei film a episodi e la sua concezione di cinema come spettacolo destinato alla massa lo indirizza verso il mezzo di comunicazione capace di rivolgersi a platee sempre più ampie, la televisione.
Vittorio De Sica, Gino Cervi, Carla Gravina
Alessandro Blasetti