I banchieri di Dio: la richiesta dei documenti
La villa del commerciante d’armi austriaco nella quale Calvi, dopo aver abbandonato precipitosamente l’Italia, si reca per
chiedere documenti ricattatori è in realtà il Castello dei Laghi, situato in
Strada Bottione a Druento (Torino), all’interno di un'antica tenuta di caccia
sabauda oggi trasformata nel Parco Naturale La Mandria.
Sinossi:
Italia, anni '70. Accusato di bancarotta, il finaziere siciliano Michele Sindona spera che qualcuno, come l'ex socio Calvi, presidente del Banco Ambrosiano, possa salvarlo dalla rovina. Sindona fa leva sul debito di riconoscenza che Calvi dovrebbe sentire nei suoi confronti per aver preso il posto dello stesso Sindona accanto al vescovo Marcinkus nella collaborazione con le finanze vaticane. Ma Calvi rifiuta di autarlo. Poco dopo anche Calvi viene indagato. Ha inizio così una serie di indagini che prima portano al sequestro del passaporto di Calvi e poi al suo arresto. La moglie di Calvi, Clara, e i figli Carlo e Anna per soccorrere il banchiere si affidano all'agente segreto tuttofare Francesco Pazienza. Condannato a quattro anni, Calvi ottiene la libertà provvisoria, con il rinvio di dodici mesi della seconda e definitiva fase del processo. Il banchiere ha tenuto nascosto il fatto che, per segreta volontà della banca vaticana IOR, e per sua complicità con Marcinkus, l'Ambrosiano si è indebitato con l'estero in oeprazioni misteriose ma senza dubbio di natura politica, per 1300 miliardi di lire. Mentre gli eventi precipitano, Marcinkus fa sapere che le lettere di garanzia date a Calvi non hanno alcun peso reale, perché Marcinkus ha fatto firmare a Calvi delle controlettere che annullano il valore delle prime. Gli ultimi giorni di Calvi si svolgono in una squallida camera d'albergo di Londra. Calvi cerca disperatamente un contatto con qualcuno di importante che possa salvarlo. Si affida nella notte a misteriosi personaggi che lo portano con un gommone sul Tamigi verso ignota destinazione...
Omero Antonutti, Giancarlo Giannini, Rutger Hauer
Giuseppe Ferrara